La finale «da film americano» a Capo d’Orlando… «Gli under non hanno mollato»… «Senza progetti, si rischia di bruciare i giovani»… «Con il “Moro” è tornato l’entusiasmo»…
Dopo una stagione altalenante il quintetto bianconero ha raggiunto la definitiva salvezza in quel di Capo d’Orlando in una gara 3 di play out da film che ha visto gli etnei trionfare grazie ad un 2/2 di Bascetta a tempo scaduto. Abbiamo sentito l’uomo simbolo della compagine di GianfrancoMorelli, il capitano Dino De Masi.
Stagione come previsto per l’Adrano, salvezza ottenuta, potevate fare di meglio ?
«A dire il vero ad inizio stagione le ambizioni erano altre. L’anno scorso solo per una questione di scontri diretti non avevamo fatto i play-off, quindi credevamo nella possibilità di raggiungerli quest’anno , ma purtroppo per problemini vari le cose sono andate diversamente. Ci siamo ritrovati in una situazione di emergenza che ci ha portato ad un finale di stagione inaspettato».
Finale play out al cardiopalma, il cuore e la grinta di questa squadra quanto hanno influito ?
«Finale da film americano, salvezza agguantata all’ultimo secondo, ma meritatamente. Nessuno dei ragazzi ha mai mollato, i nostri under per esempio hanno giocato 10 partite in 14 giorni, non abbiamo avuto neanche la possibilità di allenarci benissimo, ma abbiamo dato tutto fino all’ultimo secondo e ci siamo riusciti. Cuore, grinta, attaccamento alla maglia e la caparbietà del nostro allenatore hanno fatto si che si compisse questa impresa».
Per la prossima stagione, una squadra più matura che ritroverà Verzi, può puntare a qualcosa di più ?
«L’Adrano Basket ha bisogno di un progetto, sono stati 2 anni di transizione, siamo riusciti a mantenere la salvezza, ma senza dei concetti chiari e prestabiliti non si riesce a trovare il giusto entusiamo, non si ha organizzazione ed è difficile ottenere i risultati, si rischia di bruciare un potenziale (parlo dei giovani) che ha bisogno di essere seguito e incentivato al meglio per poter creare una base solida per i prossimi anni. Mi auguro che questo non avvenga, ci sono dei buoni giovani, Verzì in primis (già pronto per altri scenari a mio avviso ), ma anche Bulla, Bascetta, Ricceri e altri che stanno crescendo. Con qualche innesto si potrebbe lottare per altri obiettivi, ma ripeto serve un progetto e tanto entusiasmo».
Credo sia comunque doveroso ringraziare Guadalupi per queste due annate, cosa ti senti di dire sia a lui che al nuovo Morelli che vi ha regalato la salvezza?
«Giuseppe è un buon allenatore ed una bravissima persona, il primo anno abbiamo fatto grandi cose insieme, purtroppo questa stagione le cose sono andate diversamente e quando i risultati sfuggono è difficile gestire qualsiasi spogliatoio, gli faccio comunque un grosso in bocca al lupo. ”Moro” ha un carattere completamente diverso, lui esige che ogni giocatore lo segua al 100%, non transige, il suo merito è stato quello di ricompattare un gruppo che si era sciolto e che aveva perso l’entusiasmo di allenarsi. Con il lavoro duro infatti siamo usciti da una situazione di classifica imbarazzante (eravamo ultimi a 4 punti) e ci siamo regalati questa impresa che non dimenticheremo mai, grazie al grande “Bascio” che ha realizzato il tiro libero della vittoria».
Fulvio Gambino