La Lazur non resiste ai 44 punti di Arig0… Le sviste arbitrali caratterizzano l’incontro… Per le catanesi primato compromesso nel girone B, ma la promozione resta alla portata…
Il tanto atteso match Odysseus Messina–Lazùr Catania si è giocato domenica alle 18 al PalaRussello.
Le due squadre in campo sono senza dubbio le due maggiormente temute del campionato di serie C e quelle che lotteranno fino alla fine del campionato per la promozione in serie B.
Ricordiamo che chi si classificherà prima nel girone di serie C della Sicilia orientale si scontrerà per il salto di categoria con la seconda del girone occidentale, mentre la seconda classificata andrà a giocarsi la serie B con la prima classificata del girone occidentale, molto probabilmente Castellamare.
La Lazùr, senza la guardia Stefania D’Angelo, che dovrà star ferma a causa di un grave infortunio (rottura del crociato), scende in campo con un quintetto alto. In regia Manganaro, le due guardie Bruni e Gecheva, e le due lunghe Hristova e Pappalardo. La partita nei primissimi minuti si gioca a ritmi elevatissimi, le due squadre attaccano e difendono ad un livello da categoria superiore. Kramer coi suoi centimetri e la sua elevazione risulta immarcabile dalle giocatrici etnee sotto canestro: è lei nel primo quarto a fare canestri su canestri e ad andare spesso in lunetta trasformando i tiri liberi in punti. Dall’altra parte, la Lazùr con Bruni segna dalla lunga distanza e con la giovanissima Nazionale Pappalardo, mette importanti canestri in penetrazione, che consentono di chiudere il primo quarto quasi in parità.
Nel secondo quarto, nonostante le pesantissime triple di Arigò, che alla fine della partita saranno nove, la partita si mantiene in equilibrio grazie al pressing difensivo delle etnee che frutta diversi recuperi difensivi; la coppia arbitrale, di Messina per l’occasione, si dimostra estremamente fiscale con le etnee, che vanno negli spogliatoi per la pausa lunga già tutte cariche di falli ma sotto di soli quattro punti di scarto.
Nel terzo quarto, alcune discutibili scelte degli arbitri penalizzano le ospiti, che vengono caricate di falli. È emblematico il quarto personale fischiato a Manganaro, che salta per strappare un rimbalzo difensivo ricevendo una spinta da dietro, si sente il fischio dell’arbitro: peccato che, secondo gli arbitri, il fallo l’aveva commesso lei. Subito dopo è Bruni a commettere il quarto fallo, mentre l’altra formazione, pur avendo un panchina molto più “corta” non ha ancora nessuna giocatrice carica di falli.
Arigò continua a segnare da tre e su tiro libero (sono ben otto le volte che è andata alla lunetta durante tutta la partita), ma la Lazùr resta in partita, grazie soprattutto alla superlativa quindicenne Carolina Pappalardo, che recupera palloni sui raddoppi difensivi e sfrutta i suoi centimetri in attacco.
Nel quarto tempo, l’Odysseus grazie soprattutto alla cinica Arigò che continua a segnare dalla lunga distanza, si porta in vantaggio di 12. La Lazùr costretta dai falli a referto ad essere poco aggressiva in difesa e sbagliando troppi dire “facili” si arrende e si innervosisce parecchio con i due arbitri, beccandosi due tecnici e l’espulsione di Manganaro, colpevole di aver urlato «Vergogna» ai fischietti.
La partita si chiude con uno scarto di 20 punti a favore delle messinesi. Merito all’Odysseus che ha dimostrato di essere più forte, soprattutto fisicamente, delle etnee, e che avrebbe sicuramente vinto, con o senza le scelte discutibili degli arbitri.
Uno, nessuno, centomila