0-15, una striscia che chiude la gara… La Rainbow ragiona dal terzo periodo… Il Verga è piccolo ma vince al rimbalzo… La finale con tanta adrenalina… Riva: «Non abbiamo mollato»… Cimellaro: «C’è da lavorare»…
Rainbow-Verga 52-56
Parziali: 8-26, 13-9 (21-35), 16-12 (37-47), 15-9 (52-56).
Maddalena Vision Palermo: Ferrara 6, Scrima 4, Bonnì 9, Grignano 10, Verona 13; Celona, Vigilante 4, Paliaga 2, Trevisano 8. All: Riva.
Rainbow Catania: Guerri 9, Ferlito 8, Oddo, Terranella 7, Gambuzza 10; Gambino 6, Casula 5, Accolla 7, Quadarella, Vinci ne. All.: Cimellaro.
Arbitri: Esposito di Santa Croce Camerina (RG) e Giunta di Ragusa.
Ha vinto Palermo, con merito, ma se avesse vinto Catania nel finale si sarebbe potuto dire lo stesso. Il Verga ha vissuto di rendita per 30’, dopo un primo quarto perfetto, in cui ha fatto tutto ciò che voleva e la Rainbow si è limitata a guardare, senza la minima reazione. Poi le padrone di casa hanno iniziato a carburare e, complici gli errori delle ospiti, hanno rischiato di ribaltare una partita apparentemente finita.
Lo 0-15 iniziale segna la partita, le ragazze in maglia blu tirano con ottime percentuali e difendeno bene, dimostrano una superiorità disarmante. Catania va in confusione, non trova mai il tiro facile e più sbaglia meno ragiona. Ci pensa Guerri a rompere il ghiaccio a metà primo quarto, ma il periodo si conclude con un divario ancora più grande: -18. Palermo gioca con tranquillità, grazie alle idee di Trevisano e Scrima e gestisce il vantaggio nel secondo quarto, malgrado qualche errore di troppo al tiro.
La Rainbow inizia a ragionare e già nel terzo quarto si riavvicina pericolosamente. Grignano fa il quarto fallo dopo un paio di minuti, il Verga si ritrova piccolo piccolo. Eppure domina al rimbalzo, sia in attacco che in difesa, ma non sfrutta questa dote. Gambuzza cresce, Guerri si veste da leader, ma esce per cinque falli a inizio dell’ultimo periodo. Gli ultimi minuti sono un continuo incitamento del pubblico, con tanta adrenalina in campo. Casula segna la tripla del -5, Ferlito da sotto fa -3, Gambuzza -1 (50-51)… Ma poi Verona ristabilisce le distanze e il tecnico a Gambino sembra chiudere la gara. Tutt’altro: a 50” Vigilante fa 0/2, l’azione successiva si conclude con due rimbalzi d’attacco e altri due punti. A 21” Gambino fa 52-55, Ferrara fa 1/2 ai liberi e infine la tripla di Ferlito non entra: il Verga ha vinto.
«Avevo avvertito le mie ragazze della tenacia e della grinta di Catania – spiega un soddisfatto Riva alla fine, dopo una partita passata a sbracciarsi –, abbiamo incontrato le ragazze del Priolo tante volte nell’Under-19 e ci aspettavamo una partita tirata fino alla fine. Dopo il primo quarto, mi aspettavo che la partita si indirizzasse in maniera differente, ma merito delle avversarie che ci hanno portato a questa situazione, demerito nostro che abbiamo sbagliato da sotto un’infinità di tiri. Da mezzo metro sbagliavamo, per non parlare dei tiri liberi… Ma alla fine è entrato in campo il cuore del Verga: Catania ha giocato 40’ alla morte, ma le mie non sono state da meno. Sia in difesa che in attacco abbiamo preso vari rimbalzi, spesso e volentieri la più alta era Verona (175 cm) e nonostante fossimo con quattro guardie le ragazze non hanno mollato mai, avevano voglia di questa vittoria».
Sergio Cimellaro è fuorioso: «C’è poco da discutere. Alcuni fischi sul recupero non ci hanno avvantaggiato, ma abbiamo perso la partita nel primo quarto. Non si può regalare un parziale con questo scarto, finisce qua. C’è da lavorare!»
Roberto Quartarone