L’ex play di Priolo all’Orange Camp… «La Sicilia mi piace tantissimo»… «Obiettivo raggiunto con l’intrigante Santino, è andata bene»… «Preferisco giocare in Italia; ho lasciato la Nazionale alle più giovani»…
Il suo passaggio dalla Sicilia è stato breve ma proficuo: è giunta lo scorso gennaio dopo la breve esperienza a Tarbes, nel campionato francese, e ha subito cambiato marcia a una squadra che puntava ai play-off ma non era riuscita, fino a quel momento, a ottenere i risultati sperati. La playmaker serba Marija Erić (si legge Mària!) ha un grande curriculum in Italia e in Europa, ha vinto una Coppa Italia con Faenza, ha partecipato allo sfortunato Europeo in Lettonia e ha giocato anche in Russia.
Insieme ad Alessandro Agosta, è l’ospite-dimostratrice dell’Orange Camp, a cui ha partecipato negli ultimi due anni. Dopo la chiusura della stagione a Priolo, non si è dovuta spostare di molto… “Qui mi trovo bene, mi diverto, gli organizzatori sono delle persone splendide… E poi la Sicilia mi piace tantissimo!” Parla un italiano perfetto, frutto di anni a stretto contatto con le giocatrici del nostro paese nelle squadre in cui ha giocato.
“Sono in Italia ormai dal 2005, con due parentesi – spiega la Erić – . Quest’anno a Priolo è andata bene. Quando sono arrivata, eravamo in zona play-out e dovevamo raggiungere i play-off. Ce l’abbiamo fatta, abbiamo incontrato una squadra spettacolare come Taranto e abbiamo perso senza fare figuracce, la gara-2 di appena un punto! L’obiettivo è stato raggiunto, la squadra non era fatta per stare tra le prime quattro, la situazione economica non era buonissima dall’inizio dell’anno. Santino comunque ha fatto il possibile”.
Provenivi dal campionato francese, giusto?
“Sì, sono stata tre mesi in Francia, e ho giocato anche l’Eurolega, con Tarbes. È stata un’esperienza bella che mi ha apportato qualcosa di buono, ma ho le mie preferenze. Nel modo di giocare e nello stile di vita preferisco stare in Italia. La pallacanestro che si gioca in Francia si basa molto sul fisico, il divertimento in campo quasi non esiste, non ti lasciano la libertà di esprimerti a tuo modo, di liberare la fantasia. Per me il basket è un lavoro e anche un divertimento, se non mi diverto manca il lato più bello. Il mio contratto era di tre mesi per fare il cambio della play, quindi mi sono guardata in giro e ho trovato Priolo. Voglio avere un obiettivo, che sia la salvezza o lo scudetto. Santino è una persona intrigante, si parla tanto di lui e del suo modo di vedere la pallacanestro e mi ha ispirato molto. Ho avuto un’esperienza che mi ha lasciato tanto e le mie aspettative sono state ripagate”.
Ma in Nazionale non giochi più?
“Ho fatto una scelta con la testa. Arrivi a un certo punto che guardi anche le altre cose. La Nazionale serba non c’entra con quella italiana: non sono bene organizzati e non proteggono i contratti delle giocatrici. C’è il rischio di farsi male, se ho il contratto e la Nazionale non mi copre è un rischio. La mia vita dipende da questo lavoro. Ho parlato con la federazione e l’allenatore e ho spiegato i miei motivi, lasciando lo spazio alle giovani per farsi vedere in Europa. Il mio l’ho già fatto, loro a 20 anni hanno bisogno di quest’opportunità. La nostra nazionale è giovane e con tanto talento, spero che anche l’anno prossimo riusciranno a far qualcosa in più.”
E in futuro?
“Intanto penso ad affrontare nel migliore dei modi la prossima stagione a Faenza. Poi, adoro i bambini, quindi magari se un giorno potrò avrò la possibilità allenerò le giovani. Non so ancora se in Italia o in Serbia, questo lo vedrò con il tempo”.
Roberto Quartarone
(si ringrazia Nicola Saporito)