Terza puntata: il Gravina con rinnovate ambizioni… Si continua con il progetto giovani e la prima squadra torna a far grandi risultati… Livio Lo Nigro: «Qualità degli allenamenti, zoccolo duro di atleti e valorizzazione del vivaio»… «I play off potranno essere spettacolari»…
È la squadra che ha dato un po’ di pepe al Girone B della Serie C siciliana: senza gli investimenti della scorsa estate, sarebbe stato un monologo del Gad Etna. Il Gravina di Natale De Fino ha costruito una squadra diversa da quella degli ultimi anni, mettendo su un quintetto di giocatori che non sfigurerebbero nemmeno nel piano superiore, con una nidiata di giovani sempre più affermati nella massima categoria siciliana.
A qualcuno potrebbe sembrare che la società ha fatto marcia indietro rispetto all’ambiziosa scelta di lanciare in C2 i giovani migliori e farli giocare con grande continuità, ma la differenza rispetto agli anni passati è che sono tornati i risultati, mentre chi s’era ritagliato con merito lo spazio continua a figurare tra i dieci di Carmelo Minnella, a giocare e, a volte, anche ad essere decisivo. Inoltre, continua il lancio di giovanissimi provenienti dal florido settore giovanile, che continua a prendersi grandi soddisfazioni nei campionati di categoria. Livio Lo Nigro ci spiega come e perché.
Dopo due stagioni dedicate al lancio dei giovani, avete fatto dei grandi investimenti sulla prima squadra.
«A parte il ritorno alla “casa madre” del nostro Sortino che ha rappresentato il coronamento di un sogno iniziato dall’indomani in cui è andato via, gli altri innesti sono stati fatti per sostituire dei giocatori che c’erano l’anno scorso (Minardi, Busi e Marletta) e che per motivi di lavoro (nei primi due casi) o di prestito (nell’ultima ipotesi) non potevano essere più con noi – spiega il dirigente –. Che la scelta dei sostituti (Vetrano, Prudente e Verzì) sia stata “di qualità” penso che non vi siano dubbi ma questo non incide sulla politica societaria che è e sarà sempre quella di valorizzare i ragazzi del nostro vivaio. Non è solo il minutaggio che i ragazzi potranno avere in partita a farli migliorare; una componente importante è data dalla qualità degli allenamenti. In questo senso, per fare un esempio, il play Indiogine (clase 93) non potrà che imparare da Sortino e così Paglia (classe 94) dai lunghi con i quali si confronterà. In più, a gennaio abbiamo dato fiducia al gruppo non effettuando alcun innesto».
Tempo fa si diceva che nel caso di promozione il Gravina non si sarebbe affidato a giocatori “stranieri”, ovvero non catanesi. Con una squadra del genere l’obiettivo è realisticamente la C Dil.?
«La risposta si riallaccia a quanto detto in precedenza. L’obiettivo, da alcuni anni, è quello di creare un gruppo di ragazzi di qualità che, in caso di promozione, possa costituire lo zoccolo duro della squadra che disputerà il nuovo campionato. In quel caso sarà necessario fare soltanto qualche innesto senza però sconvolgere l’assetto del roster. A partire da questa stagione penso che siamo competitivi per la promozione. Senza peccare di presunzione, posso dire che il nostro coach Minnella ha a disposizione un roster competitivo sia per quanto concerne i senior (nati dal 1989 in poi) che per gli under, alcuni dei quali hanno già una buona esperienza nella categoria grazie alla fiducia data loro – la scorsa stagione – dal mio amico Morelli (Indiogine, La Mantia e Lino su tutti)».
La concorrenza è agguerrita, ma l’obiettivo della finale play-off è realistico o volate basso?
«Tra le squadre con le quali ci confrontiamo il Gad ha fatto capire che la promozione rappresenta l’unico risultato della stagione. Il Melilli, oltre ad avere un furiclasse in panchina (il mio amico coach Gino Coppa), conta su giocatori di assoluto valore ed esperienza come i fratelli Messina e Nicita e sulla riconferma di Giulio Coppa che ha già dimostrato di meritare altre categorie. Last but not the list, la Mia Basket che l’anno scorso mi ha colpito per la grande organizzazione di squadra (grandi i meriti di Dani Baldaro) e la qualità delle guardie, molto abili dalla distanza».
La rivalità con il Gad Etna ha aumentato l’interesse in un campionato che negli ultimi anni è stato molto meno vivace?
«Il termine rivalità forse è eccessivo. I derby con il Gad hanno creato molto entusiasmo e sono stati l’occasione per rivedere i palazzetti pieni di appassionati di basket visto che si sono confrontate le prime due formazioni del campionato. Abbiamo perso i due confronti diretti (seppur di pochi punti) e questo ha determinato la differenza di classifica. Per il resto se è vero che loro con gli innesti di Saccà e Basile a gennaio hanno confermato di voler vincere il campionato ad ogni costo, mi sembra altrettanto scontato che noi faremo di tutto per rendere il risultato finale “non scontato”. I ragazzi hanno dimostrato di potersela giocare alla pari e se scendono in campo con la carica dei nostri ultras ma senza farsi condizionare da altri fattori penso che i play off potranno essere veramente spettacolari».
Roberto Quartarone
[3 – continua]
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