La notizia del mandato di arresto per Enzo Sindoni scuote inevitabilmente Capo d’Orlando e l’intero hinterland nebroideo: sindaco in carica dal 2006 del centro paladino di cui era stato già primo cittadino per due mandati elettorali (1994-2003).
Autore di molteplici iniziative per la promozione turistica ed economica di Capo d’Orlando ed in favore della propria comunità in battaglie a difesa del territorio e dei servizi in opposizione contro la lentezza e le disattenzioni delle amministrazioni centralistiche sovra territoriali.
Oltre per l’attività politica, Sindoni è un personaggio assai noto in ambito nazionale sia per l’attività imprenditoriale, e principalmente poiché il suo nome è associato al mondo dello sport, prima con una breve esperienza nel calcio, e poi attraverso la grande ascesa nel panorama nazionale dell’Orlandina Basket portata dalla C2 al massimo torneo cestistico a suon di tornei vinti.
Alla ribalta della cronaca Sindoni salì nei primi anni novanta – prima ancora che per l’attività politica e per quella sportiva – perché da imprenditore fu tra i soci fondatori dell’ACIO, l’Associazione Antiracket Orlandina che si costituì in opposizione all’epoca dilagante fenomeno estorsivo della criminalità locale.
L’inchiesta della Guardia di Finanza di Siracusa per cui è scattato l’ordine d’arresto per Enzo Sindoni in realtà affonda le sue radici in una precedente indagine dell’aprile 2008, denominata “Orange” per una truffa all’Unione Europea.
Allora Sindoni venne arrestato dagli uomini delle Fiamme Gialle aretusee allo sbarco all’aeroporto di Fontana Rosse quando insieme con la squadra ritornava dalla vittoriosa trasferta di Biella che era valsa la storica qualificazione ai play-off scudetto del team allenato da Romeo Sacchetti e guidato in campo da Gianmarco Pozzecco, che non mancarono di solidarizzare con il loro presidente.
Seguì un periodo di carcerazione preventiva, poi mutati in domiciliari che ironia della sorte si conclusero all’indomani dell’ultima gara nei play-off di Pozzecco e compagni contro l’Air Avellino. Match che risulterà anche l’ultimo nel massimo torneo cestistico della compagine paladina a seguito della successiva esclusione a causa di controverse inadempienze fiscali e previdenziali.
La posizione di Sindoni, e delle società cooperative per la raccolta e la lavorazione di prodotti agrumicoli a lui collegate, sembrò presto ridimensionarsi dopo i chiarimenti offerti ai magistrati del capoluogo siracusano che non inclusero il suo nome tra gli otto rinviati a giudizio per la presunta frode sia verso l’AGEA che per i fondi europei del FEOGA.
Il prefetto Alecci ritirò prontamente la sospensione dalla carica di primo cittadino di Sindoni che ritornò ad indossare la fascia tricolore nella Festa della Polizia che venne ospitata per la prima volta nella provincia proprio a Capo d’Orlando.
Nella storia personale di Enzo Sindoni non mancano anche altre vicissitudini giudiziarie per lo più concluse con proscioglimenti. Per l’avvocato Carmelo Occhiuto che aveva difeso il primo cittadino orlandino anche nella precedente indagine del 2008: «Si tratta di un provvedimento folle, per la stessa indagine che sembrava chiusa da tempo è stato spiccato un mandato che non ha alcuna logica».
Giuseppe D’Amico
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