Cinque senior affiancano i ’93 e ’94 dello scorso anno… Russo: «Non vogliamo retrocedere, questo è l’anno della maturazione»… Gli obiettivi dell’Under-17 d’Eccellenza…
Al PalaCus inizia la preparazione della squadra universitaria, al via per la terza stagione consecutiva in Serie C2. Per ora si allenano solo i cestisti che giocheranno l’Under-17 d’Eccellenza, presto si aggregheranno anche i ’93 e qualche big. L’obiettivo è infatti di salvare la categoria: proprio per questo, accanto a chi ha già dimostrato di saper stare nel massimo campionato regionale, troveranno spazio almeno cinque senior con un buon passato alle spalle. Il loro apporto sarà fondamentale per poter figurare bene in un campionato che sembra aver voltato pagina rispetto alle ultime stagioni.
«In prima squadra avremo i ragazzi che già l’anno scorso hanno fatto l’esperienza la C2 – spiega Gaetano Russo, quest’anno da solo in panchina –, a cui si aggiungeranno Francesco Anselmi, Vittorio Orlando, forse Antonio Borzì e Luca Reitano e un altro che non troverà spazio al Gad Etna. Vogliamo salvare il titolo, perché se dovessimo retrocedere non ci ripescherebbero… Lo scorso anno i ragazzi hanno avuto bisogno di tempo per prendere confidenza con il campo, questa sarà la stagione cruciale per la maturazione, la prossima saranno pronti: per questo è importante salvarci. Del vecchio gruppo perderemo solo Parlato, che va in America a studiare, gli altri ci saranno tutti, compresi Arcidiacono e Calà».
La squadra che farà l’Under-17 d’Eccellenza di riflesso ha delle ambizioni maggiori rispetto al passato. «È il quarto anno che questo gruppo partecipa, ora giocheranno contro i pari età. È una buona squadra a cui manca un pivot vero, anche se ora abbiamo un ’95 che fra un paio d’anni potrebbe diventare un buon giocatore. Con Parlato potevamo anche puntare alla finale: così forse non arriveremo così in là, ma dovremmo figurare bene. Quest’anno dovrebbe arrivare qualche soddisfazione. Anche i ’96 potrebbero raccogliere qualche buon risultato, allenati da Rubens Malagò».
Il progetto del Cus continua, al fianco del Gad Etna, per tentare di dare continuità con elementi locali ad una squadra d’alto livello, che si spera rinasca nel prossimo futuro. Senza quella, però, il patrimonio che si sta creando rischia di andare disperso come quello che salvò la Virtus nel 2006-07. Negli ultimi dieci anni, come abbiamo visto, per due volte c’è stato modo di risorgere dalle ceneri, nei prossimi dieci chissà se si riuscirà a risorgere di nuovo, magari garantendo un po’ di stabilità…
Roberto Quartarone