Minnella conterà su Sortino, Vetrano e Prudente più il roster dello scorso anno… «Obiettivo minimo i play-off, squadra abbastanza competitiva»… «Si punta sui catanesi»…
Al Gravina si vogliono rinverdire i fasti del passato. Fino a quattro anni fa, la società di Natale De Fino era una delle dominatrici della stagione regolare e protagonista nei play-off. Poi si è scelta la strada della valorizzazione dei migliori giocatori del vivaio, accanto a pochi senior: i ragazzi hanno risposto, ma ovviamente i risultati non sono stati brillanti quanto in passato. Quest’anno qualcosa cambierà: sono stati ingaggiati tre big del livello di Dario Sortino, Giacomo Prudente e Lorenzo Vetrano, mantenendo quasi intatto il vecchio roster (sono andati via solo Marletta e Minardi). In panchina va un debuttante: Carmelo Minnella, che dopo aver vinto tanto a livello giovanile è pronto per il salto in C2.
«La squadra è abbastanza competitiva – afferma il coach –, Prudente e Vetrano sono delle sicurezze, Sortino è stato la bomba di mercato; la sua esperienza e la sua tecnica saranno fondamentali per il nostro gioco. Abbiamo vari esterni e ci sarà molto turnover, ma l’abbondanza non mi spaventa: tutti condividono questo progetto. Compresi i ragazzi, che ho interesse a far giocare, ma devono poter stare in campo, tecnicamente e psicologicamente. Quattro saranno sempre nei dodici a referto: La Mantia e Indiogine sono pronti, Lino, Russo e Paglia saranno coinvolti, Cacciato e Spina sono del ’95 e saranno inseriti. Il tipo di gioco dipenderà dalla mia idea ma anche dalle attitudini degli atleti: voglio un Gravina dinamico, con schemi semplici, essenziali ed efficaci, lavorando tanto sulle spaziature, sui movimenti dei singoli».
Si preannuncia quindi un quintetto di grande spessore con Sortino, Cavazza, Gulinello, Prudente e Vetrano, più Ganci, Barbera, Crimi, La Mantia e Indiogine e infine due degli altri cinque under menzionati dall’allenatore. Si potrebbe anche iniziare a guardare in alto… «Vogliamo fare un buon campionato, costruendo un gioco e un’identità, arrivando fisicamente a posto a fine campionato. L’obiettivo minimo è l’accesso ai play-off, poi si vedrà. Ricordiamoci però che negli ultimi anni non sempre chi ha vinto la stagione regolare è stato promosso in Serie C Dil…»
Nel 2008 l’Acireale aveva Schuler e Guercetti, nel 2009 il Comiso contava su Galera, nel 2010 il San Filippo su Khos, Kos e Coppola… Non è che per il salto di categoria c’è sempre bisogno dello straniero? «Mah, non credo. Sono per i giocatori di qualità e non mi mancherà l’argentino. Noi abbiamo preso tutti ragazzi catanesi, riportando a “casa” Sortino, che debuttò in C2 con noi, e sono arrivati altri ragazzi cresciuti in provincia. D’altronde, la linea di molte altre società dell’hinterland è di schierare prodotti del vivaio etneo».
Mentre si stanno programmando le prime amichevoli (il 16 a Paternò, il 25 contro Acireale), la dirigenza si rinforza accogliendo Ciccio Marino, che ha lavorato nell’ombra per piazzare i colpi di mercato. «Sono soddisfatto di poter lavorare con lui e Andrea Arena – spiega il dirigente Livio Lo Nigro – e ho la massima fiducia nel mio collega avvocato Minnella! Dispiace per Morelli, che ha svolto un ottimo lavoro nell’ultimo anno e mezzo e la società lo ringrazia. Il nostro obiettivo sono le prime posizioni: la concorrenza del Gad Etna, del Melilli (che ha tenuto Giulio Coppa e preso Mazzerbo) e della Mia si farà sentire per i primi quattro posti. Il ritorno di Sortino, l’arrivo di Prudente (che ho già avuto quand’ero alla Lio) e di Vetrano (tanto inseguito in passato) hanno invece innalzato il nostro potenziale e quindi siamo molto fiduciosi!»
C’è fermento in Serie C2, quest’anno sembra che il livello del massimo campionato regionale sia destinato ad alzarsi. A Catania città, poi, il dualismo tra Sport Club e Gad Etna potrebbe anche dare un ulteriore spinta a tutto il basket locale, attirando l’attenzione su due potenziali protagoniste nella corsa verso la Serie C Dil. Non siamo negli anni settanta, quando le omonime società s’incrociarono in quarta serie e diedero un grande impulso al movimento, ma chissà che la storia non si ripeta…
Roberto Quartarone