Gli ultimi due minuti fatali: 15-7 del San Filippo… Messina, una promossa per ogni serie dilettantistica… San Luigi, non è bastato lo squadrone… La carta del ripescaggio…
Cocuzza-San Luigi 78-68
PalaCannizzaro di Caltanissetta, 10 giugno, 20:00
Cocuzza San Filippo del Mela: Coppola 14, Kos 16, Coppolino 16, Mobilia 4, Melone 13, Cassisi 10, Catanese 3, Mendolia 2, Giorgianni, Imbesi ne, Amato ne, Vento ne. All.: Romeo.
San Luigi Acireale: Mussini 13, Vetrano 10, Messina 22, Prudente 18, Cantone 2, Privitera 3, Rapisarda, Garozzo ne, Fichera ne, Guadalupi ne. All.: Nicolosi.
Arbitri: Arbace e Massari di Ragusa.
Parziali: 21-17; 37-29; 54-46.
NON È ANDATA. Carmelo Nicolosi e Giacomo Prudente del San Luigi: neanche quest’anno sono riusciti a fare il salto di categoria [Basket Catanese]. |
Sembrava scritto: dopo il clamoroso colpo del Cocuzza nella palestra del San Luigi, in campo neutro sarebbe stato difficilissimo per gli acesi ribaltare la serie. E così è stato, i messinesi hanno vinto di 10, ma al termine di una gara giocata alla pari per lunghi tratti. I parziali dicono che il San Filippo è stato sempre avanti, ma in realtà gli ultimi minuti di ogni periodo sono coincisi con un puntuale allungo dei messinesi. Al 38′ gli acesi sono rientrati fino al -2, sul 63-61, ma come in gara-1 gli ultimi 120″ sono stati fatali: 15-7 il parzialino, la promozione va ai messinesi.
L’ultima perla. L’allenatore Francesco Romeo è alla terza promozione in carriera (dopo quelle con le calabresi Target e Audax), è giunto in corsa per sostituire Claudio Pizzuto e ha dato la giusta spinta ad un gruppo il cui spessore s’è visto proprio nella seconda fase, quand’è riuscito a superare tutte le difficoltà nei primi due turni e a ribaltare anche il fattore campo in finale. Il roster, non particolarmente profondo ma con varie individualità di spicco, ha dimostrato la duttilità necessaria per far fronte ad un’importante perdita come quella dell’americano Khos. E, infine, San Filippo è l’ultima società messinese a fare il salto di categoria dopo Barcellona, Patti, Orlandina, Freedom e Spadafora: sei società in fila su 75 km di costiera tirrenica, una per ogni categoria dilettantistica, dalla A alla Promozione. Probabilmente è un record senza precedenti.
Come ripartire? Si vede che nemmeno questo doveva essere l’anno del San Luigi. Non è bastato aver preso dei giocatori di categoria come Messina, Cantone e Mazzerbo, un lusso come Mussini, aver confermato Prudente, Vetrano (che ai livelli in cui hanno giocato non sfigurerebberoin C Dil.) e Spadaro, messo in panca dei rincalzi pronti all’uso (Rapisarda, Privitera, Garozzo e Fichera su tutti). Coach Nicolosi ha trovato la formula giusta in campionato, in cui ha dominato e ha perso con qualche colpa solo a Giarre, nei play-off ha saputo fare a meno di Mazzerbo per due turni, ma in finale il forfait di Spadaro ha privato i compagni della profondità della panchina. Per ripartire, la squadra acese è ad un bivio: avendo alle spalle una dirigenza con buone disponibilità economiche, potrebbe tentare la carta del ripescaggio invece di rimettersi a caccia di una promozione-enigma. L’imbuto per salire nei campionati nazionali è stretto, anche perché la riforma dei campionati della prossima stagione non aumenta il numero delle promozioni…
Roberto Quartarone
Vedi anche:
C2: San Luigi, che beffa!