Basket, B dilettanti: i ragazzi di Sidoti sbancano il campo ancora vergine di Bisceglie in gara 1, ora hanno il match point-promozione in casa. Reale lascia Catania, Corpaci ripudia Agrigento
Il bello e il brutto del basket siciliano.
MORI (Patti, B dilettanti) – Come diavolo abbiano fatto senza Riva a sbancare in finale il campo ancora vergine di Bisceglie sarebbe incomprensibile, se i ragazzi di Sidoti non avessero difeso negli ultimi mesi meglio degli assediati di Fort Alamo. Poi, di solito, ci vuole anche uno che segna: e Mori di canestri ne centra 10 su 14 tentativi da due, più un 4 su 4 ai liberi per un totale di 24 punti. Patti si permette di sbagliare gli ultimi 4 tiri dalla lunetta e tenere ugualmente gli avversari a distanza (66-68 alla fine): ora, se vuole la A dilettanti con una squadra senza fenomeni, deve dare tutto in casa per gara 2.
REALE (Catania, B dilettanti) – Alla tenera età di 37 anni un giocatore non dovrebbe lasciare nella sua società vuoti incolmabili, quando va via; eppure la Virauto se lo sarebbe tenuto anche col bastone e la dentiera. Invece Max molla la Sicilia per tornare in Argentina, dove chiuderà la carriera nella squadra del debutto. Dopo aver fatto vedere ai catanesi che la bella pallacanestro esiste.
RACALMUTO E S. FILIPPO DEL MELA (C regionale) – Non è che al primo orecchio “C dilettanti” suoni tanto meglio di “C regionale”, ma quando ti fai il mazzo per tutto l’anno puoi anche non badare a questi dettagli. Racalmuto (86-83 in casa contro Erice) e Cocuzza (70-73 ad Acireale) sono vicine alla promozione dopo gara 1 e per chi non maneggerà mai sport di altissimo livello sarebbe già una gran bella storia.
CORPACI – I giornali lo avevano ributtato sulla panchina di Agrigento, dopo un esonero cruento a metà stagione, lui si è affrettato a negare. “Ci sono un sacco di società alla ricerca di un allenatore, non voglio che leggano che non sono disponibile. Io alla Fortitudo non ci torno”. Meglio.