L’ex tecnico dell’Agrigento presenta i play-off di Serie B… «Bisceglie, Corato e Patti supercompetitive, ma noi siamo stati promossi partendo dal sesto posto»… «Barcellona merita la Legadue»…
La sua Fortitudo Agrigento ha strabiliato la Sicilia del basket per due stagioni, una dopo l’altra, una più incredibile dell’altra. Nel 2008, la vittoria della Serie C1 al cospetto dell’altro titano, Barcellona. Nel 2009, la vittoria è stata molto più difficile e imprevista: la stagione d’esordio in Serie B Dilettanti si è conclusa con un buon sesto posto, trampolino inatteso per una scalata che è finita con la vittoria in gara-4 di finale su San Severo. Luca Corpaci, allenatore friulano protagonista di questa impresa, ha iniziato in sella ad Agrigento anche in Serie A Dilettanti, ma non tutto è andato come previsto…
«A posteriori – ci spiega –, penso che avevamo la pancia piena. Negli anni precedenti era andato tutto liscio, sembrava quasi che automaticamente dovesse continuare così. Per quanto io abbia cercato di migliorare la situazione, abbiamo perso lucidità, non abbiamo saputo superare le difficoltà, ci siamo anche aiutati poco. Di conseguenza, è stato un mezzo disastro. Quando l’atteggiamento è sbagliato capita anche di perdere di un punto, ed è giusto così. Queste annate storte insegnano a crescere e a migliorare, si impara anche che se si ha la fortuna di vincere due campionati consecutivi come abbiamo fatto noi, al terzo si deve partire con una testa diversa. E io per primo avrei dovuto farlo».
Agrigento si è salvata, ora Barcellona vuole tornare in Legadue…
«Se c’è qualcuno nel Girone B che deve andare in Legadue è Barcellona, e per l’aspetto tecnico (il roster è di primissimo livello, come quelli di Fortitudo Bologna e Forlì) e per quello ambientale, cioè per l’entusiasmo e il seguito. Di conseguenza, la Legadue è il posto migliore per questa società, che lì avrà il giusto seguito, le giuste aspirazioni e le giuste possibilità economiche».
Corpaci avrà seguìto sicuramente la stagione del Girone D di Serie B:
«È un po’ difficile giudicare dall’esterno, bisogna vivere il campionato! Da spettatore mi sembra che Bisceglie dirà la sua per quello che ha dimostrato in campo e per la posizione in classifica. Per me, i pugliesi, Corato e Patti sono squadre super competitive. Come in passato, tuttavia, nei play-off succedono spesso degli eventi non preventivati che sovvertono i pronostici».
Come è successo alla tua squadra lo scorso anno?
«Di solito la squadra che partecipa ai play-off per vincerli poi non viene promossa. Per ottenere la vittoria ai play-off bisogna desiderarlo con tutto il cuore e l’anima e così si superano anche i momenti difficili. Non parlo di una sconfitta, ma delle situazioni nelle singole partite. Nella gara-1 a Catania, ad esempio, siamo rimasti sotto per 25 minuti, ma la testa era quella giusta, affrontavamo bene le difficoltà. La tecnica, la condizione fisica, la solidità mentale… tutto questo ci ha dato una grossa mano per arrivare fino in fondo».
Come giudichi la Virauto?
«Ho visto qualche video, è una squadra che ha fatto molto bene. L’assenza di Trevisan incide, è un giocatore molto importante, ma il campionato è stato di assoluto valore. Catania è arrivata sesta come Agrigento l’anno scorso, quindi non si sa mai!»
Ora sei tornato a casa o sei in giro per l’Italia?
«Sì, sono tornato a casa. Vedo un po’ di basket e vedrò i play-off di Legadue, A e B dilettanti, andrò dove posso! Per la panchina dell’anno prossimo, però, ancora non c’è nulla di concreto».
Roberto Quartarone