Vittoria dell’Ascom Patti sulla Viola al Pala Arcidiacono, casa della Virauto che giocava a Corato; il campo dei messinesi è stato squalificato proprio al termine della partita contro i pugliesi.
Ascom-Liomatic 70-57
PalaArcidiacono di Catania, 25 aprile, 18:00
Ascom Patti: Riva(15); Bolletta; Mori (13); Gabellieri ne; Fevola (9); Cavelieri (6); Busco (5); Raskovic (4); Contaldo (4); Sereni (14); Della Vecchia (10). All. Sidoti.
Liomatic Reggio Calabria: Di Lembo; Niccolai (19); Pellegrino; Iulianello ne; Grasso (2); Roselli (10); Negri (9); Manzotti (2); Scozzaro ne; Yasakov.
Arbitri: Caroli di Milano e Vanoli di Varese.
Parziali: 16-18; 36-25; 49-37
Domenica comunque cestistica quella che gli appassionati catanesi hanno vissuto nel giorno di festa del 25 Aprile. Si è disputata infatti nel neutro di Catania la sfida tra Patti e la Viola di Reggio Calabria, risoltasi a favore dei siciliani per 79 a 45. Se la Viola avesse messo più grinta e voglia certamente sarebbe stata un’altra partita ma il tabellone del palazzetto rosso azzurro, alla fine dei quattro tempi recita chiaro: vince Patti e lo fa convincendo e divertendo la cinquantina di catanesi e tifosi delle due compagini, che si sono recati al Pala Arcidiacono per assistere a questo interessante incontro.
Nonostante l’atteggiamento arrendevole della Viola la partita, per lo meno nei minuti iniziali, non è stata certoscontata, anzi grazie all’inizio sprint di un illuminante Niccolai gli ospiti hanno subito messo la testa avanti, spaventando Patti. Il quintetto tutto in bianco è sceso in campo con Riva, Fevola, Contaldo, Sereni e Mori. Per loro, come detto, un inizio in salita scaturito anche da un arbitraggio calcisticamente inglese della coppia arbitrale lombarda Caroli e Vanoli che ha scelto d’avvantaggiare però i giocatori della storica squadra calabrese a segno, oltre che dalla linea dei 6,25, per lo più sotto canestro con il contributo offensivo di Della Vecchia, che ha spesso vinto lo scontro con Contaldo.
A fine primo quarto il distacco è comunque risicato, e ad inizio del secondo Patti sposta di forza l’inerzia su di sé con i canestri di Sereni e Riva e giungendo infine al pari ed al sorpasso nel giro di pochi minuti concretizzato da due preziosissime giocate di un spettacolare Mori che prima in penetrazione e poi con uno stupendo assist da metà campo, serve il neo entrato Busco che realizza un canestro certamente memorabile per l’apprezzabile tecnica.
La partita diventa più bella. Patti prende fiducia e non molla più la presa, credendo ormai nella vittoria. La Viola rimane per più di 5minuti senza segnare e ferma tristemente a 34 punti. Si vede comunque una buona pallacanestro, bei gesti tecnici. Schiacciate a due mani sia per l’Ascom che per la Viola, assist spettacolari dai rispettivi portatori di palla e stoppate da Sereni e Contaldo, che rigetta di forza il tiro di Roselli.
La Viola inspiegabilmente si spegne piuttosto che desiderare il recupero ed affida le fievoli speranze di non allargare eccessivamente il divario dagli avversari al solo Niccolai, il quale ha dimostrato d’esser davvero giocatore d’altra categoria dispensando vere e proprie “perle” ai compagni, risultando quasi implacabile da tre, nonchè l’unico a non arrendersi tra i suoi nonostante i quasi quaranta minuti a cui è “costretto” da coach Bianchi che prevedibilmente lo considera insostituibile tra i nero-arancio.
Un simile discorso può esser fatto per il play avversario Mori. Quaranta minuti in campo anche per lui e pochissimi, se non nessun errore, per un giocatore che pare una figura ancora più indispensabile in una squadra come quella di Sidoti che spesso , quando può pare prediligere il gioco “spettacolare”, spesso tramutabile in “spettacoloso”, rispetto a quello concreto e necessario per vincere incontri tutt’altro che già scritti come quella di ieri.
Finita questa movimentata fase ad orologio, comincia a farsi sul serio con la prima di Play Off che vedrà, o meglio rivedrà, la Viola Reggio Calabria di nuovo al Pala Arcidiacono contro la Virauto e Patti contro Martina Franca di Luca Sottana, che ha spesso ben figurato tra le mura catanesi.
Chiara Borzì