Questa una storia di grande spessore umano da cui noi tutti dovremmo umilmente prendere esempio ed imparare.
Questa “la” storia di una famiglia unita e forte come tanti vorrebbero avere.
Questa la prova che non ci sono limiti all’amore e che per amore si fa veramente tutto.
Questa la storia di una sorella e di un fratello che fino a pochi minuti prima di entrare nella sala operatoria del Centro Trapianti ISMETT di Palermo sabato scorso 12 Gennaio, dopo il ricovero urgente avvenuto nella notte intorno all’una e trenta, scherzano come hanno sempre fatto, con la complicit solita, prendendosi in giro amorevolmente, e si danno appuntamento fuori con il sorriso sulle labbra, dando per scontato che tutto sarebbe andato per il meglio. Perch cos doveva essere, perch cos era giusto che fosse.
Questa la storia di una grande donna nella vita e nello sport che si chiama Gabriella Di Piazza, coach da sempre, che decide di fare un gesto a dir poco nobile come quello di donare un rene al fratello Antonio, malato da anni ormai, sofferente per una grave forma di diabete e che per sopravvivere aveva bisogno di ricevere due organi “nuovi e sani”, il pancreas e un rene. Gabriella la sua decisione l’ ha presa immediatamente, senza pensarci pi di una volta, ha deciso di donare il suo di rene in cambio della guarigione del fratello, per permettergli una vita decente.
Ma l’amore di “donna coraggio” non bastato. Termina l’intervento durato quasi dodici ore, sembra sia andato tutto bene. Poi dopo qualche ora l’imprevisto, l’intoppo. Antonio inizia la lotta tra la vita e la morte. Arresto cardiaco, nuovo intervento immediato, massaggio cardiaco di quasi un’ora e mezza, quando nella norma non si superano i 30 minuti circa. I medici sono costretti ad indurre il coma farmacologico; poi l’altro intoppo, Antonio entra in coma clinico. Non c’ pi nulla da fare. Il suo un destino crudele.
Ieri Mercoled 16, alle 11.00 di mattina, si sono celebrati i funerali nella Chiesa Santa Maria degli Angeli di Mondello, Palermo. Antonio aveva compiuto 50 il giorno prima del suo ricovero. Ci stringiamo tutti attorno a te, Gabri, e alla tua splendida famiglia: Daniela, Roberta, Alberto, Alessandro, a mamma Lidia, alla moglie Rosalba, e alla figlia di Antonio, Ambra, e tutti i suoi cari. Grazie per per averci dato ancora una volta una lezione di vita, coach.
Maria Luisa Lanzerotti
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